Martina Cogliati

Le sfide nell’era della doppia transizione: formarsi è la risposta giusta?

Come sta cambiando il mondo del lavoro? Quali sono le sfide che lavoratori e aziende devono affrontare con l’avvento della doppia transizione?
In questo articolo proviamo a delineare il contesto in cui si inseriscono i cambiamenti del mercato del lavoro e a capire meglio perché la formazione continua sia uno strumento utile per affrontarli.
Noi siamo qui nell’era della transizione ecologica e digitale.
Chi si è accorto che il proprio lavoro sta cambiando (se non è già successo)?
Probabilmente tutti, indipendentemente dalla professione. Questo perché il mercato del lavoro in cui ci muoviamo è influenzato da due rivoluzioni in atto: la rivoluzione digitale e la rivoluzione ecologica, profondamente interconnesse.
Le aziende sono chiamate a trasformare i loro processi produttivi in nome di un maggiore rispetto ambientale e per farlo hanno bisogno di nuove tecnologie e nuove figure professionali. Al contempo le tecnologie hanno accelerato fenomeni di cui, prima della pandemia, c’erano solo dei micro indizi: remote working, e-commerce, delivery che hanno portato alla trasformazione dei luoghi di lavoro; dagli uffici, ai negozi, alla ristorazione.
E dove la mettiamo l’AI? La sfida più sentita dell’ultimo periodo, soprattutto da quelle professioni più creative che pensavano di “salvarsi” o di essere già ben rodate in termini di adeguamento digitale.
Di fronte a queste grandi sfide è lecito avere un po’ di timore e chiedersi se la nostra professione sopravviverà e in che modo.
La formazione è la risposta?
Chi si è accorto che il proprio lavoro sta cambiando (se non è già successo)?
La domanda potrebbe essere ancora più precisa: che tipo di formazione aiuta le persone a rispondere a queste sfide?
Sicuramente una formazione tecnica è necessaria. Ad esempio: saper usare nuovi programmi e saperne di economia circolare, è diventato oggi fondamentale, ma non basta.
Le professioni mutano troppo velocemente per credere ancora che il “cosa” sappiamo fare possa essere abbastanza. 
Oggi è necessario puntare sul “come” facciamo quello che sappiamo fare. Più affiniamo le nostre abilità e meno saranno evidenti le lacune tecniche inevitabili, dal momento che la loro richiesta è mutevole e rapida.
La formazione di cui abbiamo bisogno è continua e punta all’allenamento costante delle nostre competenze trasversali che ci consentono di essere flessibili, ben predisposti al cambiamento, di apprendere più velocemente gli aggiornamenti tecnici, governare i processi anche se non sappiamo scendere in profondità nella verticalità della mansione.
La cosa bella è che queste competenze sono umane, le abbiamo già; vanno solo sviluppate e tenute in allenamento.
La formazione continua non smette di aggiornarsi
Se il mondo cambia costantemente, anche la formazione deve seguire questo paradigma.
Aiutare le persone e le aziende ad affrontare le sfide della doppia transizione, richiede a chi fa formazione una capacità di osservazione dei bisogni e una risposta adeguata a questi bisogni.
È quello che noi di SkillDoers abbiamo provato a fare con i corsi e ora anche attraverso i percorsi.
L’idea ci è venuta scoprendo il progetto Inner Development Goals con una filosofia molto valida che promuove la capacità di mettere le persone nelle condizioni di guidare le aziende e la società verso la transizione auspicata.
Qui di seguito trovate alcune delle nostre proposte di percorsi per uno sviluppo intensivo e mirato su specifiche competenze trasversali.

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